La malachite è una pietra tra le più conosciute e tra le più citate dalle leggende. Sin dall’antichità è impiegata come pietra di cura e di trasformazione. Il suo nome è di origine greca. Non è però ben chiaro da che cosa derivi. Alcuni sostengono che derivi dalla parola “malakos” e che signifiga “morbido” in relazione alla sua forma e durezza. Altri sostengono che derivi dalla parola “malache” che è un’erba verde. Il suo colore infatti è verde, a bande di gradazione diverse che vanno dal verde tenue ad un verde più intenso e brillante, da un verde malva sino ad arrivare al nerastro, in alternanza con striature e venature trasversali.
La malachite è una pietra molto comune e si trova in vari parti del mondo. Gli esemplari migliori provengono dallo Zaire, ma si trova anche in Sud Africa, in Romania, in Congo, in Russia, In Australia, nel Cile e negli Stati Uniti. Spesso è rinvenuta con altri minErali, come l’azzurrite, il turchese e la crisocolla.
Nel corso della storia tutti i regnanti e i guerrieri hanno scelto questa pietra come simbolo di forza e al contempo di intelligenza. In Egitto veniva usata solo dalle caste nobili. I copricapo dei
Faraoni ne erano orlati per conferire loro saggezza nel governare. Pietra considerata sacra ad Afrodite, la dea della bellezza, in tutte le culture è stata il simbolo della divinità femminile, rappresentando la seduzione, la sensualità, il senso estetico e l’amore per il bello e per le arti. La malachite è una pietra molto potente. La sua azione assorbente le permette di assimilare le disarmonie, le dissonanze e le energie negative indesiderate presenti nei corpi più sottili e di deviarle. Si narra che veniva fatta indossare dai bambini per preservarli dalle cadute e che la pietra andasse in frantumi nei casi di pericolo incombente.
Se la pietra viene usata a lungo può succedere che si esaurisca, diventando opaca e spenta. In questo caso è preferibile posarla su una drusa di quarzo ialino o interrarla in un vaso di fiori, per qualche giorno. Può anche accadere che la pietra si sacrifichi per noi al punto tale da non riprendersi o di rompersi in moltissimi pezzettini, avendo portato a termine il suo compito. Una preghiera: non buttiamola nella spazzatura, ma rendiamola alla natura da dove è venuta, riconsegnandola alla Madre Terra. Il suggerimento, chiaramente, si intende valido anche per gli altri cristalli che hanno deciso di lasciarci.